“Siamo vive nella consultoria transfemministaqueer

, nelle lotte contro la violenza strutturale e maschilista, nel percorso Non Una di Meno, nelle lotte per la difesa degli spazi sociali autogestiti, nel movimento transfemminista queer. Siamo zombies che continuano a vagare per tutte le cantine della città supportando con ogni mezzo possibile una musica dichiarata morta 40 anni fa, proprio quando ci si stava cominciando a divertire, cercando ogni anfratto da far vibrare al suono di accordi dissonanti, trasmettendo coscienza politica, passioni e autogestione. Stiamo costruendo un centro di ricerca e archivio indipendente, e numerose attività autogestite per cui non smetteremo di cercare una o più case”.