CAPITOLO 1

1

la notte è brulla impastata di fumo pregna di parole che durano fino all’alba la stanza chiusa sigillata tutta sfatta e disfatta e incasinata noi tre sporchi coi capelli e i peli e i vestiti che odorano di maria belli svaccati sui letti mio e del cinghialino sul divanetto sul talamo abusivo di angioletto transfuga dalla sua stanza qui a fianco piccina picciò la sua stanza in miniatura dove non entra un cazzo lui che già è chiatto bodrillo ogni tanto ci va il gatto che la scambia per una cuccia gigante anche il gatto è ciccione è gatto elefante sarà questo che lo spinge a confondersi a usare la stanza piccina picciò quella che noi alla fine ci portiamo le ragazze dai costumi più o meno facili ma decisamente più che ci stanno che rimorchiamo che ci rimorchiano giusto stare attenti a non finire tutti la stessa sera con una cica dai costumi più o meno facili ma decisamente più nella stanza piccina picciò ma tanto finora mai successo nessun problema d’abbondanza finora comunque nel caso ci resta la cucina la stanza mia e del cinghialino il corridoio la lettiera del gatto il bagno per emozioni varie e inconsapevoli o consapevoli e varie e insomma alla fine tutto quello che conta è trovare una ragazza dai costumi più o meno facili ma decisamente più che ci sta ubriaca o fatta o scema o senzatetto o quello che è insomma una che ci sta e basta che la dà via senza troppi pensieri una ragazza più

la notte è brulla impastata di fumo pregna di parole eccetera noi tre svaccati a parlare di pelume a parlare di fumo a parlare della band a parlare della cica che abita al primo piano al palazzo di fronte la tipa che la mattina sbirciamo quando si veste quando appende i vestiti a asciugare quando si affaccia alla finestra il cinghialino dice che a lui l’ha salutato stamattina
cazzo dici, gli fa angioletto
porcozio è vero porcozio se è vero, grida il cinghialino
mica ci credo, bofonchia angioletto raggomitolandosi su se stesso ciccio bodrillo come per sonno e ricerca calore un pò come fosse il gatto elefante
porcozio tu sei solo invidioso che la tua finestra non dà sul palazzo della cica porcozio
figurati
chiedilo a lui porcozio chiedilo a lui, e segna me col braccio
figurati se quella te la dà a te quella non la dà nemmeno a uno impaccato perfettino o forse solo a lui a qualche studente di economia figlio di papà forse la dà a lui mica a te
porcozio chiedilo a lui lui c’era stamattina porcozio che m’ha salutato lui c’era porcozio, e continua a segnare me
tanto quella mica te la dà tu ti pensi che te la dà? ma sei proprio scemo se pensi che te la dà pari lobo tom solo lobo tom potrebbe pensare che una come quella gliela dà puoi continuare a fartici le seghe tutti i giorni non cambia nulla non te la dà non te la darà mai una così
sta cica che non la darà mai al cinghialino che non la darà mai a lobo tom che non la darà mai a me a angioletto a scarafaz che non la darà mai a un sacco di altra gente che ci sbava dietro che la darà a qualche sbarbatello con la puzza sotto il naso impaccato di milioni che la darà a qualche tipo adulto scafato ma sempre impaccato marcio forse anche a tutti e due magari pure insieme chissà a me piace pensarla così sta cica a sandwich fra il ragazzino impaccato e il tipo impaccato magari con un vecchio impaccato che guarda compito lussurioso la scena insomma sta cica che c’ha l’aria da troia di lusso è mora alta magra pelle olivastra corpo da sballo gambe lunghe culo alto tette grosse dritte vent’anni all’incirca viso da bimba labbra carnose da troia questo lo so perché la incrocio ogni tanto per strada e mi metto a seguirla e ogni tanto mi vengono pensieri ma poi lascio perdere torno a casa a farmi una sega lei poi è sempre vestita leggera solo adesso che è novembre inizia a far freddo solo adesso inizia a coprirsi sta troia noi la spiamo da finestra camera nostra lei sta al primo piano al palazzo di fronte noi due piani sopra la vediamo nitida perfetta perfetta nel senso che la vediamo bene e nel senso che è perfetta bellissima quando parliamo di ciche quando parliamo di pelume finisce che parliamo sempre di lei credo studia all’università la mattina si alza presto ha dei libri in stanza la mattina esce sempre presto una volta l’ho incontrata alla fermata dell’autobus lei che usciva io che rientravo sfatto dalla solita notte troppo vissuta la sera esce spesso a volte con dei tipi a volte sbarbati a volte amiche insomma finisce che stiamo sempre a parlare di lei
porcozio diglielo che l’hai vista anche tu porcozio che m’ha sorriso
io non mi ricordo un cazzo, ci dico

la notte è brulla impastata di fumo eccetera io svaccato gonzo sul letto giro un fischio cinghialino e angioletto gridano nervosi si rinfacciano cose si insultano osceni si gloriano di femmine io non mi ricordo un cazzo ma mi pare che stamattina dormivo dormivo beato e che ne so se la cica al palazzo di fronte ci ha sorriso al cinghialino così a occhio direi di no dice un sacco di cazzate il cinghialino mica è cattivo questo no solo che dice un sacco di cazzate non lo fa mica apposta credo è proprio fatto così nato così non può fare a meno di sparare cazzate di raccontare epiche gesta eroiche erotiche eroinomani che lo vedono protagonista e insomma noi allora cele lasciamo dire chissene se lui vuole sparare cazzate tanto noi la sappiamo la verità e anche quando non la sappiamo lo capiamo subito se inventa il cinghialino una persona dopo un pò che la conosci poi la capisci al volo in verità al cinghialino lo sgamano tutti subito quando dice cazzate perché lui le spara davvero grosse gigantesche enormi ma noi si fa finta di nulla così lui è contento e può dire le sue cazzate e è felice e forse ci crede davvero che noi ci crediamo e insomma se basta così poco per essere felici vivere tranquilli allora ok aggiudicato cinghialino continua a vivere con le tue imprese leggendarie le tue sbronze da dieci litri i tuoi quaranta fischi a sera i lavori da venti teste ma no non dirmi cosa ne hai fatto delle venti teste non spiegarmi com’è che adesso già non c’hai un soldo altro che venti teste che te le sarai spese in bevute e roba e fica e alberghi di lusso in qualche città lontana e insomma lo sappiamo che non ti sei mai mosso da roma ma non fa nulla davvero non c’è bisogno che ci racconti dei soldi spesi ti crediamo ti crediamo ti crediamo
che poi il cinghialino è un bravo ragazzo dice grandi cazzate ogni tanto si esagita e grida ma resta un bravo ragazzo ogni tanto s’incazza poi gli passa ogni frase ci mette due tre quattro cinque sei porcozio ma non sopporta chi bestemmia questo è strano lui sempre a usare porcozio al posto delle virgole e poi se sente uno che bestemmia s’incazza come una bestia e va su tutte le furie e parte a dire che ste cose non si fanno e è tutta una rottura che ci dobbiamo sorbire un pistolotto palloso poi gli passa anche questo gli passa come quando s’incazza di suo e insomma poi è normale che a vivere nella stessa casa qualche incomprensione si crea per forza succede anche con angioletto che è un angioletto come dice il nome stesso oltre a essere ciccio bodrillo gonzo morbido amico di migliaia di persone nel giro e non davvero speciale ci arrivano sempre in regalo un sacco di robe interessanti skunk olandese calabrese rossa pakistano nero polline tunisino olio di maria robe che mica le trovi dappertutto anche se serve qualcosa di particolare coca purissima ero venezuelana paste sperimentali anche queste cose particolari che uguale non le trovi agli angoli della strada lui sa dove cercarle e insomma sarà per ste robe sarà per il carattere lui è sempre tranquillo placido un pò come il gatto elefante poi è normale che in casa ci si stanca ci si scoccia gli uni con gli altri ci si scazza ma poi passa l’importante è che poi passa specie se c’hai gli affari insieme e allora non ti puoi mica permettere di far saltare tutto per un casino ci sono momenti che la testa te la devi tenere buona sotto controllo ce lo dico sempre pure al cinghialino lui è tranquillo alla fine ce lo dico sempre pure a scarafaz lui mi ascolta e non mi ascolta ho provato a dircelo pure a lobo tom ma con lui nulla non c’è speranza lui fa sempre di testa sua e insomma io stamattina dormivo e non lo so se la tipa al palazzo di fronte ti ha sorriso cinghialino giuro che non lo so giuro che dormivo ora non mi rompere più il cazzo ci dico giuro che dormivo

la notte è brulla eccetera io svaccato gonzo e pure angioletto e cinghialino svaccati gonzi hanno smesso di litigare angioletto ha girato un fischio di rossa per fare la pace belli bambini che fanno la pace vanno daccordo non disturbano il condominio non distruggono il condominio non pisciano dal terrazzo sul tetto del condominio tutte malelingue che ci accusano mentitrici tanto adesso è freddo e non si va sul tetto a far cagnara ma aspettate primavera aspettate appena arriva primavera ci vengo io a pisciare sui vostri panni stesi sulle vostre piante grasse sui vostri terrazzini lindi aspettate primavera aspettate noi intanto aspettiamo scarafaz che chi lo sa se arriva o non arriva dov’è dove non è se è in caserma se è fuggito se è in licenza e insomma chi cazzo lo sa dov’è quello stronzo di scarafaz che è una fatica stargli dietro sempre bronzo strafatto appresso alla fica pure militare è lo dovevano mandare fra i parà lo dovevano matto com’è lo dovevano piazzare fra i parà lo dovevano mandare ai vespri lo dovevano mettere sotto ci dovevano insegnare un pò di disciplina ci dovevano che invece così mi cresce tutto smidollato più smidollato di quanto già non è invece se la spassa in caserma in città e non capisco com’è ma sta sempre in giro e nemmeno una marcia nella fanga nemmeno un percorso di guerra nemmeno un duecento flessioni gli fanno fare lo dovevano spedire al fronte russo lo dovevano
che cazzo di fine ha fatto scarafaz? dice angioletto
porcozio non lo so doveva essere qui due ore fa porcozio, dice il cinghialino
avrà combinato qualche cazzata e se lo sono tenuti in caserma, ci dico io
puntuale
già, ci dico, il solito stronzo
ma cazzo dovevamo suonare porcozio dovevamo provare i pezzi dobbiamo farla decollare sta band porcozio se non proviamo come facciamo a farla decollare porcozio
ci avevo proprio voglia di suonare un pò, ci dico
già
proprio vero porcozio proprio vero
sì e fanculo il condominio e tutti sti stronzi che ci abitano, ci grido, ci avevo proprio voglia di suonare un pò di punk ortodosso per rilassarmi un pò suonare un pò di punk ortodosso è la cosa migliore per rilassarsi, ci dico
se almeno lo stronzo non si portava l’ampli in caserma, dice angioletto, se almeno non si portava l’ampli in caserma si poteva suonare anche senza di lui
porcozio che testa di cazzo porcozio cosa cazzo se l’è portato a fare l’ampli vabbè che porcozio funzionava male ma andava porcozio ancora andava
speriamo che almeno è riuscito a aggiustarlo, ci dico
non me frega un cazzo porcozio bisogna essere chiari in certe cose prendere impegni e porcozio rispettarli mica si può fare sempre a cazzo porcozio
su calmati
no no porcozio così non va se continua così porcozio io lascio la band

la notte eccetera noi tre stanchi svaccati gonzi stesi alla rinfusa in camera mia e di cinghialino malediciamo quello stronzo di scarafaz gli mandiamo gli accidenti speriamo crepa speriamo che gli esplode una bomba a mano su per il culo invece di venire a suonare con noi chissà dove cazzo s’è cacciato sarà sbronzo fradicio buttato da qualche parte sarà appresso a qualche pelo di fica sarà dietro a qualche femmina che tanto non gliela dà sarà al tacchinaggio di qualche cica che non lo vuole avere fra le palle sarà alla fase della rissa con qualcuno chiamato dalla cica per non averlo più fra le palle sarà alla fase massacro di questo qualcuno perché se c’è una cosa in cui scarafaz è terribilmente bravo è nel massacrare di botte la gente secondo me se un giorno lo beccano e lo sbattono dentro dopo un pò si rendono conto di queste sue qualità e lo piazzano in qualche reparto speciale della sbirraglia
sarà andato a puttane altroché, dice angioletto
siamo stanchi e ci guardiamo gonzi ci abbiamo negli occhi come un’aria di invidia per scarafaz che è andato a puttane e magari anche noi ci si divertiva di più invece di star qui a aspettare fanculo scarafaz
che ore sono? mi fa angioletto
aspè che guardo, ci dico
mi piego all’indietro tipo ponte a ginnastica alle medie aspiro la rossa mi esce dritta dal naso al contrario non vedo bene la sveglia minuscola la interpreto cerco di interpretarla
ok, ci dico, quasi le cinque
che facciamo ci mettiamo a dormire che facciamo sono un po’ stanco
il cinghialino si stira braccia e gambe si tira su si guarda intorno ha il viso sfatto caccia uno sbadiglio da far spavento
porcozio che ore sono?
le cinque, ci dico
che si fa?
bò chennesò magari aspettiamo che si sveglia la cica al palazzo di fronte tanto sono le cinque fra un paio d’ore quella si sveglia e s’affaccia alla finestra e si cambia e si veste e esce e
e allora decidiamo di restare svegli a aspettare la cica al palazzo di fronte magari era meglio andare a puttane anche se non belle come la cica al palazzo di fronte ma credo era meglio andare a puttane così invece non resta che aspettare la cica e spiarla un pò da lontano immaginarsi qualche scena porno un porno solo da immaginare ci tocca farcici le seghe ci tocca l’autarchia ci tocca aspettare che fa giorno per essere autarchici magari ci sogniamo le scene porno con la cica al palazzo di fronte intanto l’aspettiamo e possiamo solo essere autarchici e farci le seghe ci tocca l’autarchia